DUOMO DI TORINO SAN GIOVANNI BATTISTA

Nell’anno 1490 il Vescovo di Torino, il Cardinale Domenico della Rovere  decide di abbattere le tre chiese paleocristiane dedicate a San Salvatore, Santa Maria de Dompno e San Giovanni Battista, la più importante e l’ultima ad essere demolita. Il desiderio era innalzare  sulle rovine dei templi preesistenti  una nuova basilica, a sue spese e che attestasse il suo affetto per la città di Torino.
La prima pietra del Duomo di Torino viene posta dalla duchessa Bianca di Monferrato, vedova di Carlo I di Savoia e reggente per il figlio Carlo Giovanni Amedeo di Savoia, il 22 luglio 1491.
I lavori vengono affidati a Amedeo de Francisco di Settignano, meglio conosciuto col nome di Mastro Meo del Caprino ma non è chiaro di chi sia il progetto della chiesa. Alcuni studiosi attribuiscono il disegno a Baccio Pontelli, altri allo stesso Meo del Caprino, non esistono infatti documenti che attestino in modo chiaro la paternità del progetto.
I lavori terminano nel 1498 così come è attestato dall’epigrafe posta innanzi alla chiesa e la consacrazione avviene il 20 settembre del 1505 e già nel 1515 viene eretta a Cattedrale Metropolitana.La facciata del Duomo di Torino, ultimo esempio rinascimentale a Torino, è completamente rivestito in marmo bianco di Bussoleno, sugli stipiti delle porte è ben visibile una ghirlanda simbolo del casato dei Della Rovere.

La chiesa è su pianta a croce latina, due ordini di colonne dividono la chiesa in tre navate. Ai lati delle navate laterali cono presenti numerose cappelle importanti per le opere in esse contenute. La navata termina con la grande cappella del Crocifisso con la volta completamente rivestita in oro e adornata di marmi alle pareti. Il Crocifisso è opera del Borelli, mentre le sculture lignee che contornano la croce, il Padre Eterno, la Vergine Maria ed il San Giovanni sono di Stefano Maria Clemente.
Ai lati due imponenti statue che rappresentano Santa Teresa e Santa Cristina del famoso scultore parigino Pierre Legros. Realizzate per la facciata della chiesa di Santa Cristina sono state destinate al Duomo per la loro stupefacente bellezza (secondo alcuni, per risparmiarle dalle incursioni delle truppe francesi).
Sopra la cappella del Crocifisso, la cantoria completamente dorata dove spiccano gli stemmi dei Savoia e dei Della Rovere in cima all’organo.

Sulla facciata interna dell’ingresso è collocato uno delle migliori copie autentiche dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci realizzata da Luigi Cagna, mentre ai lati del portale d’ingresso sono presenti, sulla destra il Mausoleo di Giovanna d’Orlier ed alcuni reperti risalenti al corredo medievale della cattedrale, tra cui un arcangelo Michele datato 1480.
Sul lato destro esterno alla Basilica ed all’interno del Museo Diocesano è possibile ancora vedere gli antichi resti delle tre chiese paleocristiane demolite per far spazio all’attuale Basilica.
Il campanile del Duomo di Torino è ancora interamente originale, fatto costruire dal Vescovo Giovanni De Compey risalente al XV secolo.
Il duomo di Torino subisce il più importante ampliamento nella seconda metà del seicento con la costruzione della Cappella del Guarini costruita per custodire la Sacra Sindone.

IL CAMPANILE DEL DUOMO

La torre del Duomo di Torino risale al XV secolo quando il Vescovo Giovanni De Compey decise di sovvenzionare la costruzione di una nuova torre in prossimità delle chiese paleocristiane di Santa Maria, San Giovanni Battista e San Salvatore.
Le tre chiese costituivano il complesso vescovile della Città di Torino e sarebbero state destinate alla demolizione nel 1491 per far posto alla costruzione della Cattedrale di San Giovanni.
La costruzione del Duomo di Torino inglobo la nuova torre voluta dal vescovo trasformandola nel campanile della nuova chiesa mediante un passaggio sotterraneo che unisce ancora oggi le due strutture.
Per avere l’attuale forma bisogna aspettare il 1720 quando  l’architetto Filippo Juvarra progetta il completamento dell’opera e la realizzazione di una cupola. I lavori iniziarono nel 1722 ma vennero sospesi poco dopo e solo la cella campanaria fu portata a termine.
Il campanile assunse così l’aspetto che conosciamo ancora oggi: la cella campanaria intonacata con manufatti in pietra e stucchi e la parte sottostante romanica in cotto con  lo stemma ed una targa in marmo bianco a ricordo dell’opera del Vescovo De Compey.
L’ultimo restauro curato dagli architetti Maurizio e Chiara Momo ha permesso la messa in sicurezza di tutta la torre e la possibilità di salire fino alla cella campanaria per ammirare la nostra Città di Torino a circa 60 metri di altezza.


CAPPELLA DEL GUARINI

Con l’arrivo della Sacra Sindone nella Città di Torino nel 1578, è divenuto prioritario per i Savoia predisporre una degna sistemazione per il Santo Sudario.
Il duca Carlo Emanuele I di Savoia, ansioso di vedere la più importante reliquia cristiana onorevolmente collocata, accantona quasi subito l’idea di far costruire un sant